Arte e scrittura (Filippo e Brendon)
L'ARTE EGIZIA
I primi reperti dell'arte egizia rinvenuti dagli archeologi erano perlopiù oggetti intagliati in pietra. Una delle prime sculture reali è una statua, quasi ad altezza naturale di re Zoser sul trono che risale al 2650 a. C. circa.
Sculture in rilievo e incisioni decoravano i templi e le tombe dell'Antico Regno. Una particolarità dell'arte egizia è che le persone venivano mostrate quasi sempre col viso di profilo e il torso di fronte. Spesso i personaggi dei dipinti sono molto somiglianti fra loro: le figure venivano ripetute per mezzo di stampi in lunghe file di volti, corpi e gesti quasi identici. Il Nuovo Regno (1550-1069 a. C.) ebbe una produzione artistica dl tutto particolare: i dipinti delle tombe di Tebe gli hanno valso il titolo di "età dell'oro" della pittura egizia. Sebbene gli stili non mutarono in modo determinante nelle migliaia di anni, le tecniche si perfezionarono diventando sempre più complesse.
LA SCRITTURA EGIZIA
Scoperte recenti hanno mostrato che gli egizi usavano l'antica scrittura da noi detta geroglifica già verso il 3250 a. C. La parola "geroglifico" proviene dal greco e significa "lettera sacra incisa". Noi la chiamiamo scrittura perché veniva usata principalmente per comporre iscrizioni nei templi e nelle tombe o per documenti e testi religiosi. I segni geroglifici identificati sono più di 6000 ma la scrittura, al tempo, veniva usata e capita solo da pochi individui privilegiati. La grande maggioranza non sapeva ne' leggere ne' scrivere. Sin dai tempi della Prima Dinastia per gli usi quotidiani gli scribi ricorrevano a una scrittura più semplice, detta "ieratica" più tardi sostituita da una scrittura ancora più sbrigativa detta "demotica". Sulle pareti delle stanze sepolcrali delle piramidi venivano scritti testi che dovevano aiutare i defunti nel loro viaggio ultraterreno; più tardi essi furono riportati su rotoli di papiro componendo quello che oggi chiamiamo il "libro dei morti". Era redatto in tutte e tre le scritture egizie e molte persone ricche li facevano sistemare nelle loro bare.
